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Ravasi conia una postura inedita: tra Apocalittici e Integrati: differenze tra le versioni

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Braccini: "La Bibbia [...] si può comunicare sui Social, Lei è attivo sui Social?"
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Ravasi: "Ecco esiste qui tutto il grande discorso che naturalmente non può essere affrontato solo con una battuta, dell'infosfera: se noi guardiamo il nostro globo è avvolto in una rete. Anche in questo momento qui passano infinite reti di comunicazione che non possono essere neppure quasi mappate, tante sono, e su di esse passa di tutto. Passa la violenza più terribile, l'aggressività, passa il dark web, l'oscenità, la prevaricazione peggiore, passano anche soprattutto le degenerazioni della verità - fake news e così via - ma passa anche la possibilità di una comunicazione che prima noi non potevamo neppure immaginare. La comunicazione istantanea in continenti diversi, la possibilità anche di trasmettere dei messaggi che una volta bisognava costruire sulla carta stampata o comunicare attraverso lunghi discorsi. Io penso che perciò da un lato bisogna essere estremamente cauti, sobri, attenti, critici, ma dall'altra parte... quindi voglio citare ancora Umberto Eco, '''non dobbiamo essere integrati completamente, ma neppure apocalittici, distruggendo e maledicendo.''' Dopotutto, e questa è una battuta che faccio spesso, Cristo ha usato già il Twitt<ref>(Twitt), ''s. m. inv.'' Breve messaggio di testo inviato servendosi della rete sociale Twitter. Fonte: https://www.treccani.it/enciclopedia/twitt_%28altro%29/</ref> e la televisione, naturalmente del Suo tempo. I twitt sono quelli che noi esegeti chiamiamo loghia, i cosiddetti 'detti di Gesù'<ref>Lungo i millenni si è fatto molto dei “Detti” o Loghia di Gesù, noti anche come i “Detti del Signore”, “Detti del Saggio” (“Logoi Sophon”), il “Gnomologo”, gli “Oracoli di Gesù/del Salvatore”, gli “Oracoli degli Ebrei”, gli “Oracoli di Matteo”. Fonte: https://spiritualrationality.wordpress.com/2007/10/03/i-loghia-detti-sermone-sul-monte-beatitudini-e-parabole/</ref>, che sono delle frasi minime essenziali, incisive, tipiche dello stile semitico, che possono essere tranquillamente trascritte in twitt, che sono sempre meno di 140, non dico 280 caratteri, e sono per esempio ''<nowiki/>'rendete a Cesare quel che è di Cesare e rendete a Dio quel che è di Dio''', e nell'originale sono poco più di 50 caratteri greci almeno nel Vangelo... e dall'altra parte ce ne sono tante di queste frasi folgoranti... poi per secoli hanno discusso tra fede e politica, come avere i rapporti, e poi 35 o 72, secondo il computo diverso che viene fatto, le parabole, che sono la rappresentazione visiva di un racconto, di un messaggio".
Ravasi: "Ecco esiste qui tutto il grande discorso che naturalmente non può essere affrontato solo con una battuta, dell'infosfera: se noi guardiamo il nostro globo è avvolto in una rete. Anche in questo momento qui passano infinite reti di comunicazione che non possono essere neppure quasi mappate, tante sono, e su di esse passa di tutto. Passa la violenza più terribile, l'aggressività, passa il dark web<ref>Il '''dark web''' (in italiano: ''web oscuro'' o ''rete oscura'') è la terminologia che si usa per definire i contenuti del World Wide Web nelle darknet (reti oscure) che si raggiungono via Internet attraverso specifici software, configurazioni e accessi autorizzativi. Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Dark_web</ref>, l'oscenità, la prevaricazione peggiore, passano anche soprattutto le degenerazioni della verità - fake news e così via - ma passa anche la possibilità di una comunicazione che prima noi non potevamo neppure immaginare. La comunicazione istantanea a... in continenti diversi, la possibilità anche di trasmettere dei messaggi che una volta bisognava costruire sulla carta stampata o comunicare attraverso lunghi discorsi. Io penso che perciò da un lato bisogna essere estremamente cauti, sobri, attenti, critici, ma dall'altra parte... quindi, voglio citare ancora Umberto Eco, '''''non dobbiamo essere integrati completamente, ma neppure apocalittici, distruggendo e maledicendo. '''''Dopotutto, e questa è una battuta che io faccio spesso, Cristo ha usato già il Twitt<ref>(Twitt), ''s. m. inv.'' Breve messaggio di testo inviato servendosi della rete sociale Twitter. Fonte: https://www.treccani.it/enciclopedia/twitt_%28altro%29/</ref> e la televisione, naturalmente del Suo tempo. I twitt sono quelli che noi esegeti chiamiamo loghia, i cosiddetti 'detti di Gesù'<ref>Lungo i millenni si è fatto molto dei “Detti” o Loghia di Gesù, noti anche come i “Detti del Signore”, “Detti del Saggio” (“Logoi Sophon”), il “Gnomologo”, gli “Oracoli di Gesù/del Salvatore”, gli “Oracoli degli Ebrei”, gli “Oracoli di Matteo”. Fonte: https://spiritualrationality.wordpress.com/2007/10/03/i-loghia-detti-sermone-sul-monte-beatitudini-e-parabole/</ref>, che sono delle frasi minime essenziali, incisive, tipiche dello stile semitico, che possono essere tranquillamente trascritti in twitt, che sono sempre meno di 140, non dico 280 caratteri, e sono per esempio 'rendete a Cesare quel che è di Cesare e rendete a Dio quel che è di Dio', e nell'originale sono poco più di 50 caratteri greci, almeno nel Vangelo... e dall'altra parte ce ne sono tante di queste frasi folgoranti... poi per secoli hanno discusso tra fede e politica, come avere i rapporti, e poi le 35 o 72, secondo il computo diverso che viene fatto, delle parabole, che sono la rappresentazione visiva di un racconto, di un messaggio però".
 
Volendo approfondire il pensiero di Ravasi occorre riferirsi a Umberto Eco che si appoggia a Edgar Morin.  


===Eco, 1964===
===Eco, 1964===
Il saggio del semiologo italiano, pubblicato dalla Bompiani<ref>''Eco U., (1964), Apocalittici e integrati: comunicazioni di massa e teorie della cultura di massa'', Bompiani, Milano.</ref>, ebbe il merito di analizzare il tema della cultura di massa e dei mezzi di comunicazione di massa. Eco definì “apocalittici” gli intellettuali (in particolare Adorno e Zolla) che esprimevano un atteggiamento critico e aristocratico nei confronti dell'allora moderna cultura di massa, e “integrati” coloro che ne avevano una visione ingenuamente ottimistica.  
Il saggio del semiologo italiano<ref>RaiPlay.it, (2021), ''Eco, unico e multiplo'', RAI, St 2021/22 47'. Pubblicato online al seguente indirizzo Internet: https://www.raiplay.it/video/2021/12/La-Grande-Storia---Anniversari---Eco-unico-e-multiplo---05012022-e2d1d290-c2b0-4bb6-b44e-58a156cf5329.html</ref>, pubblicato dalla Bompiani<ref>''Eco U., (1964), Apocalittici e integrati: comunicazioni di massa e teorie della cultura di massa'', Bompiani, Milano.</ref>, ebbe il merito di analizzare il tema della cultura di massa e dei mezzi di comunicazione di massa. Eco definì “apocalittici” gli intellettuali (in particolare Adorno e Zolla) che esprimevano un atteggiamento critico e aristocratico nei confronti dell'allora moderna cultura di massa, e “integrati” coloro che ne avevano una visione ingenuamente ottimistica.  


===Morin, 1962===
===Morin, 1962===
Edgar Morin qualche mese prima di Eco<ref>Morin E., (1962), ''L'esprit du temps'', Grasset, Paris.</ref>, diede alle stampe un saggio in francese poi pubblicato per il Mulino con il titolo ''L'industria culturale''.<ref>Morin E., (1963), ''L'industria culturale'', Universale Paperbacks il Mulino, Bologna.</ref> Particolarmente interessante l'ultimo capitolo dell'opera che prende il titolo "Lo spirito del tempo", da cui il titolo originale nell'edizione francese. In nuce vi è la sua critica alla società dei consumi. Morin rivela le spinte opposte della cultura di massa:<blockquote>
Edgar Morin qualche mese prima di Eco<ref>Morin E., (1962), ''L'esprit du temps'', Grasset, Paris.</ref>, diede alle stampe un saggio in francese poi pubblicato per il Mulino con il titolo ''L'industria culturale''.<ref>Morin E., (1963), ''L'industria culturale'', Universale Paperbacks il Mulino, Bologna.</ref> Particolarmente interessante l'ultimo capitolo dell'opera che prende il titolo "Lo spirito del tempo", da cui il titolo originale nell'edizione francese. In nuce vi è la sua critica alla società dei consumi. Morin rivela le spinte opposte della cultura di massa:<blockquote>
"Da una parte, la cultura di massa nutre la vita, dall'altra, la atrofizza"<ref>Morin E., (1963), ''L'industria culturale'', Universale Paperbacks il Mulino UPM, p. 187.</ref></blockquote>
"Da una parte, la cultura di massa nutre la vita, dall'altra, la atrofizza".<ref>Morin E., (1963), ''L'industria culturale'', Universale Paperbacks il Mulino UPM, p. 187.</ref></blockquote>
==Note==
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[[Categoria:Progetto]]
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