Appunti per uno sguardo semiotico alle bandiere
Appunti per uno sguardo semiotico alle bandiere
di Renato Ongania
Le bandiere sono oggetti curiosi. Ci si può avvicinare al fenomeno del loro utilizzo con una leggerezza, stando così tanto in superficie, che l'approccio stesso abiliterebbe la considerazione che si ha a che fare con un hobby. Un esempio di tale approccio non è difficile a trovarsi.[1] Partecipando ad un convegno di vessillologia a Pavia (2024), da un vessillologo fui introdotto alla distinzione tra vessillologia e vessillofilia, tanto bastò per chiarire due gradazioni diverse per relazionarsi al fenomeno delle bandiere, il vessillologo per studiarle, il vessillofilo per collezionarle.
Ogni approccio trova una propria legittimità quando vi è coerenza con le finalità della relazione che si instaura con il soggetto, così il semiotico guarda alle bandiere per scoprire i processi di significazione, analizzare il codice che permette di interpretarle, collocarle nel tempo e nello spazio per studiarne i testi che eventualmente gli si presentano, per esempio in chiave sociosemiotica.