Sinner e le tasse

a cura di Renato Ongania

Uno degli argomenti polarizzanti che va ben oltre il tifo, è il pagamento delle tasse. C'è chi ritiene che Sinner da italiano avrebbe dovuto mantenere la residenza in Italia (e non trasferirla a Montecarlo) e chi invece sostiene che Sinner abbia fatto bene a trasferirsi nel Principato e di conseguenza è corretto che non paghi più le tasse sul reddito all'Italia.

In questo breve ragionamento prenderemo in considerazione innanzitutto la "difesa" di Sinner.

"È una scelta professionale, null’altro. A Montecarlo giochi all’aperto tutto l’anno, ci sono tutti i top player, i campi sono sempre a disposizione: sembra un Master 1000. Con chi giocherei in Italia? E io devo pensare ad allenarmi nel modo migliore, sennò non progredisco".[1]

Adriano Panatta già nel 2020 ha avuto modo di commentare la scelta di Sinner sul cambio di residenza del 2019: “Il cambio di residenza di Sinner? Beh, io non discuto le scelte, più che legittime, di altre persone e molti lo facevano anche ai miei tempi, ma io non ho mai voluto ciò. La verità è che era una cosa che non mi andava, ho sempre preferito restare a Roma, questa è casa mia!”.[2]

Nicola Pietrangeli la pensava diversamente: "Jannik ha violato qualche legge prendendo la residenza a Montecarlo? Non mi risulta, io ce l’ho da decenni. La verità è che l’Italia è un paese di invidiosi e che a Montecarlo le tasse si pagano e sono pure alte. Per alcuni magari posso capire non sia bello, ma la verità è che Sinner non ha infranto nessuna legge”.[3]

Note