Sinner e le tasse: differenze tra le versioni

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A cura di Renato Ongania
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''Uno degli argomenti polarizzanti che va ben oltre il tifo, è il pagamento delle tasse. C'è chi ritiene che Sinner da italiano avrebbe dovuto mantenere la residenza in Italia (e non trasferirla a Montecarlo nel 2019) e chi invece sostiene che Sinner abbia fatto bene a trasferirsi nel Principato e di conseguenza è corretto che non paghi più le tasse sul reddito all'Italia. Tra queste due posizioni ve ne è una terza, non facile da trovare: "rumore ingiustificato" (Gibertini & Stella), "una scelta da non demonizzare" e da ricondurre, secondo gli autori, alla specificità del tennista professionista.''
=== ''Un esempio da manuale di critical thinking'' ===
 
IL PROBLEMA
''Uno degli argomenti polarizzanti che va ben oltre il tifo, è il pagamento delle tasse. C'è chi ritiene che Sinner da italiano avrebbe dovuto mantenere la residenza in Italia (e non trasferirla a Montecarlo nel 2019) e chi invece sostiene che Sinner abbia fatto bene a trasferirsi nel Principato e di conseguenza è corretto che non paghi più le tasse sul reddito all'Italia. Tra queste due posizioni ve ne è una terza, non facile da trovare nel mainstream: "rumore ingiustificato" (Gibertini & Stella), "una scelta da non demonizzare" e da ricondurre, secondo gli autori, alla specificità del tennista professionista. La scelta di Sinner, pur essendo legittima, è una scelta eticamente criticabile? In base a quali argomentazioni? Che alternative aveva?''


In questo breve ragionamento prenderemo in considerazione innanzitutto la "difesa" di Sinner.
In questo breve ragionamento prenderemo in considerazione innanzitutto la "difesa" di Sinner.
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'''"È una scelta professionale, null’altro. A Montecarlo giochi all’aperto tutto l’anno, ci sono tutti i top player, i campi sono sempre a disposizione: sembra un Master 1000. Con chi giocherei in Italia? E io devo pensare ad allenarmi nel modo migliore, sennò non progredisco".'''<ref>https://www.fanpage.it/sport/tennis/jannik-sinner-ha-spiegato-perche-vive-a-montecarlo-non-e-una-questione-di-soldi/</ref>
'''"È una scelta professionale, null’altro. A Montecarlo giochi all’aperto tutto l’anno, ci sono tutti i top player, i campi sono sempre a disposizione: sembra un Master 1000. Con chi giocherei in Italia? E io devo pensare ad allenarmi nel modo migliore, sennò non progredisco".'''<ref>https://www.fanpage.it/sport/tennis/jannik-sinner-ha-spiegato-perche-vive-a-montecarlo-non-e-una-questione-di-soldi/</ref>


Seguono alcuni commenti di personaggi pubblici sulla vicenda del trasferimento della residenza, selezionati in base alla "popolarità" dall'algoritmo di Google, non in base a rilevazioni qualitative di un campione rappresentativo. Quindi assumendo che ciò che l'algoritmo di Google fornisce "Sinner + tasse" è parte del processo comunicativo massmediale italiano, ossia il rumore generato sulla faccenda.
Seguono alcuni commenti di personaggi pubblici sulla vicenda del trasferimento della residenza, selezionati in base alla "popolarità" dall'algoritmo di Google, non in base a rilevazioni qualitative di un campione rappresentativo di ciò che pensa la popolazione della scelta di Sinner. Quindi assumendo che ciò che l'algoritmo di Google fornisce "Sinner + tasse" è parte del processo comunicativo massmediale italiano, ossia il rumore generato sulla faccenda. In altre parole il punto d'inizio di questa ricerca è un raccogliere opinioni liberamente espresse da "autorità" del campo del giornalismo, che non necessariamente hanno un fondamento, ma rappresentano quel realismo comunicativo di cui siamo interessati per sviscerare il problema.




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'''AVVERTENZA METODOLOGICA'''
'''AVVERTENZA METODOLOGICA'''


Vi preghiamo di segnalare altri articoli (testi) contenenti commenti pubblici sulla faccenda all'indirizzo [http://mailto:renato.ongania@studio.unibo.it renato.ongania@studio.unibo.it] per continuare la raccolta di opinioni pubbliche su "Sinner e le tasse". La metodologia seguita in questa circostanza è oggettivare la fenomenologia della comunicazione rispetto all'argomento. Seguendo il metodo scientifico, la fase qui richiamata è quella dell'Osservazione, e nello specifico, l'osservazione è una compilazione di articoli di giornali italiani che trattano l'argomento. Non importa quanto siano approssimativi o fallaci. Siamo interessati alla fenomenologia della comunicazione. Ovviamente si tratta di una fase di raccolta di opinioni, non è possibile entrare nel merito delle opinioni stesse. Al completamento della fase di osservazione seguiranno delle ipotesi, un esperimento e la comunicazione dei risultati, a cui possono seguire conferme o smentite. Dubitare sempre, mettersi in discussione ed essere aperti alle critiche sono alcune delle caratteristiche cruciali per fare scienza. L'epistemologo della scienza Thomas S. Khuhn nel suo ''La struttura delle rivoluzioni scientifiche'' afferma che ogni indagine scientifica avviene all'interno di un paradigma, quello attuale è indubbiamente di un giornalismo disinformante.
Vi preghiamo di segnalare altri articoli (testi) contenenti commenti pubblici sulla faccenda all'indirizzo [http://mailto:renato.ongania@studio.unibo.it renato.ongania@studio.unibo.it] per continuare la raccolta di opinioni pubbliche su "Sinner e le tasse". La metodologia seguita in questa circostanza è oggettivare la fenomenologia della comunicazione rispetto all'argomento. Seguendo il metodo scientifico, la fase qui richiamata è quella dell'Osservazione, e nello specifico, l'osservazione è una compilazione di articoli di giornali italiani che trattano l'argomento. Non importa quanto siano approssimativi o fallaci. Siamo interessati alla fenomenologia della comunicazione. Ovviamente si tratta di una fase di raccolta di opinioni, non è possibile entrare nel merito delle opinioni stesse. Al completamento della fase di osservazione seguiranno delle ipotesi, un esperimento e la comunicazione dei risultati, a cui possono seguire conferme o smentite. Dubitare sempre, mettersi in discussione ed essere aperti alle critiche sono alcune delle caratteristiche cruciali per fare scienza. L'epistemologo della scienza Thomas S. Kuhn nel suo ''La struttura delle rivoluzioni scientifiche'' afferma che ogni indagine scientifica avviene all'interno di un paradigma, quello attuale è indubbiamente di un giornalismo disinformante. Un altro meccanismo di cui siamo consapevoli, è il truth-default mechanism (Levine, 2019) - significa che per default noi siamo portati a considerare vero tutto ciò che leggiamo e ascoltiamo. In maniera strumentale per questo scritto consideriamo le opinioni come "veritiere" di default, assecondando tale meccanismo, salvo analizzarle in un secondo momento rispetto al loro valore di verità.
 
== Dubbi sulle opinioni liberamente espresse ==
PANATTA afferma di non discutere le scelte, tuttavia contrappone una propria scelta fatta a suo tempo, comunicando implicitamente che "lui ha fatto una scelta diversa". La contrapposizione non è ulteriormente sostanziata da elementi oggettivi che l'hanno portato a fare quella scelta. Un secondo implicito è che Sinner ha fatto una scelta, cioè poteva non andare a Montecarlo ma ci è andato. Qui è da rilevare una fallacia cognitiva (bias di conferma) sul fatto che sia esistita una scelta con delle alternative per Sinner.
 
PIETRANGELI introduce una difesa preventiva adducendo che Sinner non ha violato la legge, e si sottrae ad un giudizio morale, anzi ammette che ad alcuni possa non piacere la scelta di Sinner. Inoltre porta il proprio caso personale come prova di normalità e ligittimità (bias di conferma).
 
CAZZULLO trasforma la propria intuizione, e cioè che la scelta di Sinner sia dovuta a ragioni di opportunismo fiscale, al rango di una tesi (effetto Dunning-Kruger).
 
DIMITRI fonda le proprie argomentazioni sulla tesi di Cazzullo (effetto Dunning-Kruger) e su una proposta di Condacons, convalidandole entrambe senza fare il lavoro, cioè non fornendo alcun elemento aggiuntivo.
 
LAVAZZA presenta la stessa fallacia cognitiva di Cazzullo (effetto Dunning-Kruger).


GIBERTINI & STELLA nella parte finale del podcast sono vittime dell'effetto alone in relazione al principio impositivo fiscale presente negli Stati Uniti e in Eritrea. In realtà tale principio è presente anche in altre nazioni. Hanno il merito tuttavia di allargare il ragionamento ad una problematicità dei diversi regimi fiscali, quindi contestualizzano il fenomeno Sinner in un quadro di sistema.


== Cosa dice il Fisco? ==
== Cosa dice il Fisco? ==

Versione attuale delle 18:23, 3 dic 2023

A cura di Renato Ongania

Sinner MCM23, si.robi, CC BY-SA 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0>, da Wikimedia Commons

Un esempio da manuale di critical thinking

IL PROBLEMA Uno degli argomenti polarizzanti che va ben oltre il tifo, è il pagamento delle tasse. C'è chi ritiene che Sinner da italiano avrebbe dovuto mantenere la residenza in Italia (e non trasferirla a Montecarlo nel 2019) e chi invece sostiene che Sinner abbia fatto bene a trasferirsi nel Principato e di conseguenza è corretto che non paghi più le tasse sul reddito all'Italia. Tra queste due posizioni ve ne è una terza, non facile da trovare nel mainstream: "rumore ingiustificato" (Gibertini & Stella), "una scelta da non demonizzare" e da ricondurre, secondo gli autori, alla specificità del tennista professionista. La scelta di Sinner, pur essendo legittima, è una scelta eticamente criticabile? In base a quali argomentazioni? Che alternative aveva?

In questo breve ragionamento prenderemo in considerazione innanzitutto la "difesa" di Sinner.

SINNER

"È una scelta professionale, null’altro. A Montecarlo giochi all’aperto tutto l’anno, ci sono tutti i top player, i campi sono sempre a disposizione: sembra un Master 1000. Con chi giocherei in Italia? E io devo pensare ad allenarmi nel modo migliore, sennò non progredisco".[1]

Seguono alcuni commenti di personaggi pubblici sulla vicenda del trasferimento della residenza, selezionati in base alla "popolarità" dall'algoritmo di Google, non in base a rilevazioni qualitative di un campione rappresentativo di ciò che pensa la popolazione della scelta di Sinner. Quindi assumendo che ciò che l'algoritmo di Google fornisce "Sinner + tasse" è parte del processo comunicativo massmediale italiano, ossia il rumore generato sulla faccenda. In altre parole il punto d'inizio di questa ricerca è un raccogliere opinioni liberamente espresse da "autorità" del campo del giornalismo, che non necessariamente hanno un fondamento, ma rappresentano quel realismo comunicativo di cui siamo interessati per sviscerare il problema.


PANATTA

Adriano Panatta già nel 2020 ha avuto modo di commentare la scelta di Sinner sul cambio di residenza del 2019: “Il cambio di residenza di Sinner? Beh, io non discuto le scelte, più che legittime, di altre persone e molti lo facevano anche ai miei tempi, ma io non ho mai voluto ciò. La verità è che era una cosa che non mi andava, ho sempre preferito restare a Roma, questa è casa mia!”.[2]


PIETRANGELI

Nicola Pietrangeli la pensava diversamente: "Jannik ha violato qualche legge prendendo la residenza a Montecarlo? Non mi risulta, io ce l’ho da decenni. La verità è che l’Italia è un paese di invidiosi e che a Montecarlo le tasse si pagano e sono pure alte. Per alcuni magari posso capire non sia bello, ma la verità è che Sinner non ha infranto nessuna legge".[3]


CAZZULLO

Aldo Cazzullo: "Sinner ha un nome francese, parla tedesco, twitta in inglese e ha la residenza fiscale a Montecarlo (ma quest’ultimo per gli italiani non è un problema)."[4] "Trovo amaro che, nel momento in cui ci sono compatrioti che muoiono nel bagno di un ospedale, altri italiani si chiamino fuori dalla comunità, dicendoci in sostanza: arrangiatevi, io sto nel Principato di Monaco (non prendiamoci in giro: il fatto che siano già lì non è una giustificazione, anzi). Certo, Sinner è un ragazzo di diciannove anni, giustamente concentrato sullo sport. È evidente che dietro c' è una macchina, c' è un sistema che mette i campioni al riparo dal Fisco. Ma è un sistema che non ha capito cosa sia un campione. Un campione non è solo uno che vince e fa soldi, spesso succhiati da altri; è una persona che racconta una storia."[5][6]


DIMITRI

Nicola Dimitri torna sul punto a distanza di tre anni da Cazzullo, riportando una istanza di Codacons: "È evidente allora che la questione sollevata dal Codacons è tutt’altro che sterile polemica. La questione sportiva si trasforma piuttosto in questione etica e di equità fiscale. Molto chiaramente afferma il Codacons: può un atleta rappresentare l’Italia e insieme scegliere di pagare le tasse altrove, magari in un paradiso fiscale dove le imposte sono minime?"[7]


LAVAZZA

Andrea Lavazza su Avvenire, nel rispondere ad un lettore, si chiede: "Perché Sinner si è trasferito a Montecarlo, che chiede di passare nei suoi confini solo tre mesi l’anno?"[8]


GIBERTINI e STELLA

In un podcast Vanni Gibertini e Alessandro Stella parlano della particolare situazione tributaria nella quale si trovano tutti i tennisti a causa delle peculiarità del loro mestiere e quali sono le possibili alternative che sono a loro disposizione a seconda della loro nazionalità e della loro situazione contingente.[9]


AVVERTENZA METODOLOGICA

Vi preghiamo di segnalare altri articoli (testi) contenenti commenti pubblici sulla faccenda all'indirizzo renato.ongania@studio.unibo.it per continuare la raccolta di opinioni pubbliche su "Sinner e le tasse". La metodologia seguita in questa circostanza è oggettivare la fenomenologia della comunicazione rispetto all'argomento. Seguendo il metodo scientifico, la fase qui richiamata è quella dell'Osservazione, e nello specifico, l'osservazione è una compilazione di articoli di giornali italiani che trattano l'argomento. Non importa quanto siano approssimativi o fallaci. Siamo interessati alla fenomenologia della comunicazione. Ovviamente si tratta di una fase di raccolta di opinioni, non è possibile entrare nel merito delle opinioni stesse. Al completamento della fase di osservazione seguiranno delle ipotesi, un esperimento e la comunicazione dei risultati, a cui possono seguire conferme o smentite. Dubitare sempre, mettersi in discussione ed essere aperti alle critiche sono alcune delle caratteristiche cruciali per fare scienza. L'epistemologo della scienza Thomas S. Kuhn nel suo La struttura delle rivoluzioni scientifiche afferma che ogni indagine scientifica avviene all'interno di un paradigma, quello attuale è indubbiamente di un giornalismo disinformante. Un altro meccanismo di cui siamo consapevoli, è il truth-default mechanism (Levine, 2019) - significa che per default noi siamo portati a considerare vero tutto ciò che leggiamo e ascoltiamo. In maniera strumentale per questo scritto consideriamo le opinioni come "veritiere" di default, assecondando tale meccanismo, salvo analizzarle in un secondo momento rispetto al loro valore di verità.

Dubbi sulle opinioni liberamente espresse

PANATTA afferma di non discutere le scelte, tuttavia contrappone una propria scelta fatta a suo tempo, comunicando implicitamente che "lui ha fatto una scelta diversa". La contrapposizione non è ulteriormente sostanziata da elementi oggettivi che l'hanno portato a fare quella scelta. Un secondo implicito è che Sinner ha fatto una scelta, cioè poteva non andare a Montecarlo ma ci è andato. Qui è da rilevare una fallacia cognitiva (bias di conferma) sul fatto che sia esistita una scelta con delle alternative per Sinner.

PIETRANGELI introduce una difesa preventiva adducendo che Sinner non ha violato la legge, e si sottrae ad un giudizio morale, anzi ammette che ad alcuni possa non piacere la scelta di Sinner. Inoltre porta il proprio caso personale come prova di normalità e ligittimità (bias di conferma).

CAZZULLO trasforma la propria intuizione, e cioè che la scelta di Sinner sia dovuta a ragioni di opportunismo fiscale, al rango di una tesi (effetto Dunning-Kruger).

DIMITRI fonda le proprie argomentazioni sulla tesi di Cazzullo (effetto Dunning-Kruger) e su una proposta di Condacons, convalidandole entrambe senza fare il lavoro, cioè non fornendo alcun elemento aggiuntivo.

LAVAZZA presenta la stessa fallacia cognitiva di Cazzullo (effetto Dunning-Kruger).

GIBERTINI & STELLA nella parte finale del podcast sono vittime dell'effetto alone in relazione al principio impositivo fiscale presente negli Stati Uniti e in Eritrea. In realtà tale principio è presente anche in altre nazioni. Hanno il merito tuttavia di allargare il ragionamento ad una problematicità dei diversi regimi fiscali, quindi contestualizzano il fenomeno Sinner in un quadro di sistema.

Cosa dice il Fisco?

Tassazione sulla base della cittadinanza

L'idea secondo cui si è soggetti all'imposta sul reddito indipendentemente dalla residenza è chiamata "tassazione sulla base della cittadinanza" o "tassazione sulla base della cittadinanza mondiale". Questo principio si basa sul concetto che un paese ha il diritto di tassare i suoi cittadini in base alla loro cittadinanza, indipendentemente dal fatto che risiedano o meno nel paese o guadagnino reddito all'estero. La legge più significativa che riguarda la tassazione dei cittadini statunitensi all'estero è il Foreign Account Tax Compliance Act (FATCA), che è entrato in vigore nel 2010. Il FATCA richiede ai cittadini statunitensi di dichiarare i loro conti finanziari all'estero e impone sanzioni per la mancata conformità. L'Eritrea ha un sistema fiscale unico che richiede ai suoi cittadini di pagare le tasse anche se risiedono all'estero. Questo principio è stato introdotto in Eritrea con la legge sul servizio nazionale eritreo del 1995. Secondo questa legge, tutti i cittadini eritrei, indipendentemente dalla loro residenza, sono tenuti a pagare le tasse al governo eritreo. Ciò significa che anche i cittadini eritrei che risiedono all'estero sono soggetti all'imposta sul reddito e ad altre forme di tassazione eritrea. L'Eritrea richiede ai suoi cittadini di presentare delle dichiarazioni fiscali annuali e di pagare le tasse dovute entro determinate scadenze. La mancata conformità a queste leggi fiscali può comportare sanzioni e altre conseguenze legali per i cittadini eritrei.

La questione della cittadinanza di un tennista professionista e il pagamento delle tasse può variare da paese a paese e dipende dalle leggi fiscali di ciascuna giurisdizione.

Gli Stati Uniti e l'Eritrea sono noti per avere regimi fiscali particolarmente complessi per i cittadini residenti all'estero. Negli Stati Uniti, ad esempio, i cittadini statunitensi sono soggetti all'imposta sul reddito in base alla loro cittadinanza, indipendentemente dal fatto che risiedano effettivamente negli Stati Uniti. L'Eritrea ha un sistema simile in cui richiede ai propri cittadini di pagare le tasse anche se risiedono all'estero.

Corea del Nord: La Corea del Nord segue un sistema di tassazione sulla base della cittadinanza, richiedendo ai suoi cittadini di pagare le tasse anche se risiedono all'estero.

Myanmar (Birmania): Myanmar richiede ai suoi cittadini di pagare le tasse anche se risiedono all'estero, ma ci sono alcune limitazioni e regole specifiche per i redditi guadagnati all'estero.

Libano: Il Libano applica un'imposta sul reddito a tutti i cittadini libanesi, indipendentemente dalla loro residenza. Tuttavia, ci sono alcune disposizioni che esentano i redditi guadagnati all'estero per i residenti all'estero.

È importante notare che anche in altri paesi, i tennisti professionisti possono essere soggetti a regimi fiscali complessi, specialmente se partecipano a tornei internazionali e guadagnano reddito da fonti in diversi paesi. Le leggi fiscali possono variare anche all'interno di uno stesso paese, quindi è importante considerare la situazione fiscale specifica di ciascun tennista e delle giurisdizioni coinvolte.

In generale, i tennisti professionisti spesso ricorrono a consulenti fiscali e legali specializzati per gestire le loro questioni fiscali e assicurarsi di conformarsi alle leggi fiscali rilevanti.

E se l'Italia decidesse...

L'introduzione del principio della tassazione sulla base della cittadinanza nel sistema fiscale italiano potrebbe richiedere modifiche legislative e normative, ma non necessariamente una modifica costituzionale. La modifica della costituzione italiana richiede un procedimento formale che coinvolge l'approvazione del Parlamento e, in alcuni casi, un referendum popolare.

Tuttavia, le leggi fiscali possono essere modificate attraverso il processo legislativo ordinario. Se l'Italia volesse adottare un sistema di tassazione sulla base della cittadinanza, potrebbe farlo attraverso l'approvazione di nuove leggi o la modifica delle leggi esistenti.

È importante sottolineare che l'introduzione di un nuovo principio fiscale come la tassazione sulla base della cittadinanza potrebbe comportare diverse implicazioni e considerazioni, tra cui l'armonizzazione con gli accordi fiscali internazionali, l'impatto sui cittadini italiani residenti all'estero e altri fattori.

Per apportare modifiche al sistema fiscale italiano, compreso l'eventuale adozione di un nuovo principio fiscale come la tassazione sulla base della cittadinanza, sarebbe necessario un processo legislativo adeguato che coinvolga il Parlamento italiano e segua le procedure previste dalla legge.

Commento personale per continuare la ricerca

Il pagamento delle tasse non dovrebbe essere considerato solo come un versamento di un obolo, ma come una contribuzione al finanziamento dei servizi che si utilizzano all'interno di un determinato paese. Se una persona lavora all'estero, è ragionevole che contribuisca finanziariamente al paese in cui lavora, poiché utilizza i servizi offerti da quel paese, come ad esempio il sistema sanitario. In questo senso, tasse e servizi vanno di pari passo. Anche in Italia, la residenza fiscale determina l'obbligo di pagare determinate tasse, come l'IMU, perché si fa uso dei servizi comunali che vengono offerti gratuitamente ai cittadini residenti. È un modo per finanziare i servizi locali e garantire la loro erogazione. Nulla da eccepire. È vero che ci sono paesi in cui le tasse sono più basse o sistemi fiscali diversi, ma è importante notare che l'evasione fiscale è un problema significativo che influisce sul bilancio dello Stato. Gli evasori fiscali, non necessariamente coloro che lavorano all'estero, sono coloro che effettivamente evadono le tasse e contribuiscono all'economia sommersa, e ne abbiamo davvero troppi. Questo può avere un impatto negativo sulla redistribuzione delle risorse e sulla fornitura di servizi pubblici adeguati.

È fondamentale considerare la complessità di questi temi.

Bisognerebbe cercare soluzioni che favoriscano una maggiore equità fiscale e una corretta erogazione dei servizi pubblici. Credo che la protesta (dai tratti anche populista) su Sinner vada a pescare in questo malcontento.

Questo può richiedere politiche fiscali più efficaci, misure anticorruzione e una maggiore consapevolezza da parte dei cittadini sull'importanza del pagamento delle tasse per il benessere collettivo. In questo io vedo il ruolo della comunicazione pubblica istituzionale, ma capisco che è una sottigliezza.

Una delle ultime globalizzazioni ha stravolto anche l'impianto originale del concetto di cittadinanza degli stati nazionali. Per come si è evoluta la legislazione, è possibile scorrelare totalmente la cittadinanza dal soggetto contribuente. In altre parole ci sono cittadini italiani che pagano le tasse presso stati stranieri (dove producono il reddito), e viceversa, in un mix secondo cui quel sentimentalismo nazionalista dell'attaccamento alla bandiera è necessariamente "liquido". Parimenti "liquido" (per citare Zygmunt Bauman in "Retrotopia", 2017) è il senso del dovere nel pagare le tasse per il proprio Paese. In effetti più che "liquido", diremmo "vapore acqueo". In tutto ciò vedo un problema irrisolto di comunicazione pubblica, per la precisione di comunicazione istituzionale inadeguata a generare una leva per spingere gli italiani a pagare le tasse, o in formula, la propensione al pagare le tasse in cui la comunicazione istituzionale gioca un ruolo al numeratore.

Pare che nel mondo solo in alcuni paesi si possa tassare la cittadinanza, indipendentemente dalla residenza.[10] - Per approfondire la ricerca si possono esplorare le seguenti opere:

  • "Citizenship Taxation: Comparative Perspectives on the US and Italian Systems" di Michael S. Kirsch e Roberta F. Mann: Questo libro esamina la tassazione sulla base della cittadinanza negli Stati Uniti e in Italia, confrontando i due sistemi e analizzando gli aspetti legali e pratici.
  • "Global Tax Revolution: The Rise of Tax Competition and the Battle to Defend the Economic Nexus" di Chris Edwards: Questo libro esplora la sfida della tassazione sulla base della cittadinanza in un mondo sempre più globalizzato, discutendo i vantaggi e gli svantaggi della tassazione basata sulla residenza rispetto alla cittadinanza.
  • "The OECD's Multilateral Instrument for Tax Treaty: A New Era in International Tax Law" di Jeffrey Owens e Marlies de Ruiter: Questo libro si concentra sulla riforma dei trattati fiscali internazionali e sulle implicazioni per la tassazione sulla base della cittadinanza.
  • "The End of Tax Havens: A Guide to EU Anti-Tax Avoidance Measures" di Christiana HJI Panayi: Questo libro esplora le misure anti-evasione fiscale adottate dall'Unione Europea e come potrebbero influenzare la tassazione sulla base della cittadinanza.

Note