Appunti per uno sguardo semiotico alle bandiere: differenze tra le versioni
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Le bandiere sono oggetti curiosi. Ci si può avvicinare al fenomeno del loro utilizzo con una tale leggerezza, stando così tanto in superficie, che l'approccio stesso abiliterebbe la considerazione che si ha a che fare con un hobby. Un esempio concreto di "taglio di superficie" non è difficile a trovarsi, ed è lo spunto per iniziare un approfondimento.<ref>https://www.fenomenologia.net/curiosita/20-curiosita-incredibili-sulle-bandiere-del-mondo/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=20-curiosita-incredibili-sulle-bandiere-del-mondo</ref> Partecipando ad un convegno di vessillologia a Pavia, organizzato dal Centro Italiano Studi Vessillologici, un vessillologo veterano mi ha introdotto alla distinzione tra vessillologia e vessillofilia, tanto è bastato per chiarire due gradazioni diverse per relazionarsi al fenomeno delle bandiere, quasi una dicotomia delle intenzioni: il vessillologo si relaziona a una bandiera o un vessillo o un gonfalone per farne oggetto di studio, il vessillofilo per incrementare la propria collezione. | |||
In termini generali possiamo postulare che ogni approccio, sia esso di superficie o di profondità, trova una propria legittimità quando vi è coerenza con le finalità della relazione che si instaura con il soggetto (nel caso di specie le bandiere). | |||
Da questo assunto (postulato), possiamo ipotizzare che il semiotico può guardare alle bandiere, con sguardo investigativo, per scoprire i processi di significazione, analizzare il codice che permette interpretazioni, collocarle nel tempo e nello spazio per studiarne i testi che eventualmente gli si presentano. Applicarsi ad esse adottando una chiave sociosemiotica. | |||
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Versione delle 06:32, 5 giu 2024
Appunti per uno sguardo semiotico alle bandiere
di Renato Ongania
Premessa
Le bandiere sono oggetti curiosi. Ci si può avvicinare al fenomeno del loro utilizzo con una tale leggerezza, stando così tanto in superficie, che l'approccio stesso abiliterebbe la considerazione che si ha a che fare con un hobby. Un esempio concreto di "taglio di superficie" non è difficile a trovarsi, ed è lo spunto per iniziare un approfondimento.[1] Partecipando ad un convegno di vessillologia a Pavia, organizzato dal Centro Italiano Studi Vessillologici, un vessillologo veterano mi ha introdotto alla distinzione tra vessillologia e vessillofilia, tanto è bastato per chiarire due gradazioni diverse per relazionarsi al fenomeno delle bandiere, quasi una dicotomia delle intenzioni: il vessillologo si relaziona a una bandiera o un vessillo o un gonfalone per farne oggetto di studio, il vessillofilo per incrementare la propria collezione.
In termini generali possiamo postulare che ogni approccio, sia esso di superficie o di profondità, trova una propria legittimità quando vi è coerenza con le finalità della relazione che si instaura con il soggetto (nel caso di specie le bandiere).
Da questo assunto (postulato), possiamo ipotizzare che il semiotico può guardare alle bandiere, con sguardo investigativo, per scoprire i processi di significazione, analizzare il codice che permette interpretazioni, collocarle nel tempo e nello spazio per studiarne i testi che eventualmente gli si presentano. Applicarsi ad esse adottando una chiave sociosemiotica.